Ogni individuo, per così dire, è dotato di un orologio biologico che batte, anziché i minuti, i ritmi del sonno e della veglia. Se un tradizionale orologio meccanico viene regolato manualmente, quello interno si tara sulla luce del sole, sull’attività fisica e sui pasti.

Al contrario, quando la luce naturale cala, l’orologio biologico è “governato” dalla melatonina, un ormone che segnala per l’appunto il passaggio alla notte (la sua produzione è bloccata dalla luce) e induce il sonno.

Se questo meccanismo, meglio noto come ritmo circadiano, per intervento di fattori ambientali o comportamentali o per altre motivazioni, si altera, l’organismo entra in un circolo vizioso che, se non tempestivamente arrestato e corretto, può innescare la cosiddetta sindrome da ritmo sonno-veglia irregolare, determinando una perdita di quantità e qualità del sonno.

Ci si sveglia così poco riposati, sonnolenti, irritabili, meno efficienti e poco desiderosi di affrontare la giornata con i suoi vari impegni e con successive difficoltà di addormentamento e mantenimento di adeguata durata del sonno. Rientrano in questa sindrome varie manifestazioni, tra cui:

LA SINDROME DA FASE DI SONNO RITARDATA
Come suggerisce il termine stesso, è caratterizzata dall’abitudine di andare a dormire tardi, posticipando di conseguenza l’addormentamento. Il sonno può fare capolino durante il giorno, insieme a una sensazione di stanchezza che può trasmettere l’impressione di pigrizia e svogliatezza. Questa sindrome si riscontra soprattutto negli adolescenti e nei giovani, ma ha anche una rilevanza occupazionale in quanto accompagnata
da sonnolenza mattutina, riduzione delle performance e spesso deprivazione cronica di sonno.

LA SINDROME DA FASE DI SONNO ANTICIPATA
Corrisponde all’esatto contrario della precedente. Si tende a andare a letto e ad addormentarsi molto presto, tra le 18:00 e le 21:00, e conseguentemente a svegliarsi anche ben prima dell’alba,
tra le 2 e le 5 del mattino.
È una forma più tipica delle persone anziane.

LA SINDROME DA JET-LAG
Di solito è un disturbo temporaneo, conseguente a un lungo viaggio intercontinentale, che attraversa almeno due fusi orari. L’interruzione del ciclo sonno-veglia fa sì che l’organismo non ci si adatti facilmente ai nuovi orari locali: come diretta ripercussione potranno subentrare mancanza di appetito, disturbi gastrointestinali, stanchezza e sbalzi d’umore

LA SINDROME DEL TURNISTA
Il disturbo del sonno, come suggerisce la denominazione stessa, di chi si occupa di un’attività professionale organizzata per turni, lavorando di notte e con orari in conflitto con il normale ritmo circadiano.
I segnali sono: fatica di adattamento, stanchezza, disturbi gastrointestinali
(irregolarità), sbalzi d’umore ed eventuale diminuzione del desiderio sessuale.

LA SINDROME DA CICLO SONNO-VEGLIA NON DI 24 ORE
Si manifesta quando si cambia ogni giorno il ciclo sonno-veglia. La durata del sonno e il tempo di veglia restano invariati, ma l’orologio interno dura più di 24 ore. È una problematica che di norma si associa a condizioni particolari, quali la cecità dalla nascita o lo sviluppo di lesioni del tratto retino – ipotalamico. Chi ne soffre, ogni giorno ha un ciclo di sonno ritardato di una o due ore rispetto al giorno precedente a causa dell’alterata secrezione di melatonina e cortisolo, i due principali ormoni regolatori del sonno.

RIMEDI

I rimedi si differenziano a seconda del disturbo, ma il primo approccio consiste nella correzione, laddove possibile, delle abitudini scorrette.
In alternativa sarà il medico a fornire i suggerimenti più consoni, che si potranno basare anche su strategie variamente combinate.
Vanno in ogni caso ricordate sempre le norme basilari dell’igiene del sonno a partire dalle condizioni ambientali.