La vita sul nostro pianeta è scandita da cicli, di cui l’alternanza giorno/notte e il susseguirsi delle stagioni sono gli esempi più eclatanti. Anche l’attività del nostro organismo è scandita da vari cicli, di cui quelli circadiani, ossia tarati sulle 24 ore, sono senz’altro i più conosciuti. Gli studiosi parlano infatti di un orologio biologico “centralizzato”, che ha sede nel cervello e regola le attività di tutte le varie cellule. 

Un concetto importante è che ognuno ha un proprio orologio, che naturalmente può essere modificato, in base al ritmo sonno/veglia si possono individuare due macro-categorie di persone, che gli stessi studiosi hanno caratterizzato con due termini descrittivi mediati dal mondo degli uccelli: le “ALLODOLE, ossia  coloro che si svegliano presto al mattino senza difficoltà e si coricano la sera altrettanto presto e, all’estremità opposta, i “GUFI, che restano svegli fino a tardi e si alzano parimenti più tardi al mattino. 

LA REGOLAZIONE DEL SONNO

L’alternanza sonno/veglia è regolata dal sistema nervoso o meglio da una complessa rete di aree e di vie di trasmissione che a seconda dei casi, proprio come si fa con un interruttore, possono “accendere” o “spegnerei vari centri da cui dipendono lo stato di veglia e quello di sonno. Senza entrare nel merito di dettagli tecnici possiamo quindi affermare che: 

  • La regolazione del sonno è un processo complesso che vede impegnati numerosi centri nervosi.
  • Ogni circuito, oltre a connettere varie aree, utilizza un proprio neurotrasmettitore, ossia una sostanza specifica che può svolgere un’azione stimolante o viceversa bloccante.
  • È evidente che l’eventuale alterazione di una o più aree coinvolte nella regolazione del ritmo sonno/veglia, per esempio a seguito di un trauma, avrà inevitabili ripercussioni sui ritmi circadiani. Si spiega così perché alcuni disturbi del sonno, quelli più complessi sia per loro caratteristiche sia per il trattamento che richiedono, rientrano tra le manifestazioni di specifiche malattie mentre altri sono dovuti a un alterato funzionamento di circuiti e meccanismi regolatori. 

I disturbi del sonno più comuni, a partire dall’insonnia, invece, sono per lo più dovuti ad abitudini o comportamenti sbagliati e possono essere corretti con opportune strategie da condividere possibilmente con il proprio medico di fiducia.